To Play Design è la filosofia che guida la realizzazione delle mie opere creative.

Il gioco, in questo contesto, non è semplicemente inteso come un’attività infantile, ma come un processo fondamentale per stimolare la creatività e l’interazione umana.

“To Play Design” è il concetto che sto sviluppando e che cerco di portare in ogni lavoro creativo che realizzo. Questa filosofia guida la mia pratica come designer e artista, influenzando ogni aspetto delle mie creazioni, dal graphic design ai prodotti, fino alle opere d’arte. Credo fermamente che il design funzioni al meglio quando restituisce all’uomo le stesse sensazioni di benessere, gioia e stupore che si provano giocando, sia per chi lo crea che per chi lo fruisce.

Il concetto di “To Play Design” trova le sue radici nell’idea che il design, in tutte le sue manifestazioni, raggiunga il suo massimo potenziale quando incarna le stesse sensazioni di benessere, gioia e stupore che caratterizzano l’atto di giocare. Il gioco, in questo contesto, non è semplicemente inteso come un’attività infantile, ma come un processo fondamentale per stimolare la creatività e l’interazione umana. In “To Play Design”, il gioco non è solo il risultato, ma anche il motore che guida il processo creativo.

il gioco è una delle attività fondamentali dell’essere umano, anteriore e più profonda della cultura stessa.

Questo concetto non è nuovo, ma si intreccia con le riflessioni di diversi accademici, artisti e designer che hanno esplorato l’importanza del gioco nel processo creativo e nella progettazione di esperienze. Uno dei pionieri di questa visione è stato Johan Huizinga, autore del celebre saggio Homo Ludens (1938), in cui sostiene che il gioco è una delle attività fondamentali dell’essere umano, anteriore e più profonda della cultura stessa. Secondo Huizinga, il gioco è un atto libero, disinteressato e che produce felicità. Applicando questa idea al design, possiamo considerare il processo creativo come un atto ludico che invita il designer a esplorare soluzioni con curiosità e senza costrizioni, proprio come si farebbe in un gioco.

Il concetto di “To Play Design” non si limita al processo creativo del designer, ma si estende anche all’esperienza di chi fruisce del design. Donald Norman, nel suo libro Emotional Design (2004), ha esplorato come il design possa evocare emozioni positive e creare un legame più profondo tra l’oggetto e l’utente. Norman introduce l’idea che un buon design non è solo funzionale, ma deve anche soddisfare esigenze emotive e cognitive, stimolando piacere, curiosità e gratificazione—tutti elementi che ritroviamo nell’esperienza ludica. “To Play Design” incarna questa filosofia, offrendo prodotti, esperienze o opere d’arte che non solo soddisfano una funzione pratica, ma che arricchiscono la vita di chi li utilizza, proprio come fa un gioco ben progettato.

L’approccio ludico al design consente di preservare questa energia creativa, trasportandola in ogni progetto, che si tratti di un’opera d’arte, un prodotto o un’esperienza interattiva.

Nel campo dell’arte, Brian Sutton-Smith, uno dei più influenti teorici del gioco, ha affermato: “Il contrario del gioco non è il lavoro. È la depressione.” (The Ambiguity of Play, 1997). Questa citazione illumina l’importanza del gioco non solo come mezzo di svago, ma come elemento cruciale per la vitalità creativa e il benessere umano. Per il designer che adotta la filosofia “To Play Design”, il processo creativo non è mai puramente lavoro; è un’attività che coinvolge passione e piacere, permettendo all’artista di divertirsi con le infinite possibilità del design, senza sentirsi vincolato dalle regole tradizionali.

Anche Pablo Picasso ha affrontato questo tema, sostenendo: “Ogni bambino è un artista. Il problema è come rimanere artisti una volta cresciuti.” Questa riflessione si collega al concetto di “To Play Design”, in quanto riflette il desiderio di mantenere quella spontaneità e libertà creativa tipica del gioco infantile anche nel lavoro di un designer adulto. L’approccio ludico al design consente di preservare questa energia creativa, trasportandola in ogni progetto, che si tratti di un’opera d’arte, un prodotto o un’esperienza interattiva.

Sebbene Rams sia noto per i suoi principi di buon design (“Good design is as little design as possible”), vi è una componente di gioco nella sua ricerca della semplicità e nella soddisfazione che deriva dal trovare soluzioni eleganti e raffinate.

Nel design di prodotto, IDEO, uno dei più grandi studi di design innovativo al mondo, ha integrato il concetto di gioco come parte del loro processo progettuale. Il metodo del Design Thinking, che essi hanno contribuito a sviluppare, incoraggia l’approccio sperimentale e la prototipazione rapida, mettendo l’accento sull’apprendimento attraverso il fare—un approccio molto simile all’idea di “giocare” con le idee per trovare soluzioni innovative.

Il designer tedesco Dieter Rams, famoso per il suo approccio minimalista e funzionale, ha comunque riconosciuto l’importanza dell’esperienza emozionale nel design. Sebbene Rams sia noto per i suoi principi di buon design (“Good design is as little design as possible”), vi è una componente di gioco nella sua ricerca della semplicità e nella soddisfazione che deriva dal trovare soluzioni eleganti e raffinate. Questo minimalismo, a sua volta, non si limita a funzionalità fredde e rigide, ma invita l’utente a interagire con i prodotti in modo intuitivo e spesso piacevole.

“To Play Design” ci ricorda che il design più riuscito nasce dal piacere della creazione e dalla volontà di offrire esperienze che risvegliano la meraviglia in chi le vive.

Infine, Ludwig Wittgenstein, filosofo austriaco, nel suo approccio al linguaggio ha esplorato il concetto di gioco linguistico, suggerendo che il linguaggio stesso è una forma di gioco che si sviluppa attraverso l’interazione e le regole implicite che nascono dal contesto. Questo concetto può essere applicato al design, dove la creazione di esperienze visive e tattili può essere vista come un gioco tra il designer e l’utente, dove entrambi scoprono insieme nuove regole e significati.

Il “To Play Design” è, quindi, una filosofia che celebra il potere del gioco sia nel processo creativo che nell’esperienza dell’utente. Come il gioco ispira innovazione e libertà, così il design, quando intriso di questo spirito ludico, diventa uno strumento per creare prodotti e opere che non solo funzionano, ma che ispirano gioia, stupore e benessere. In un mondo in cui la creatività rischia di essere soffocata dalle esigenze produttive, “To Play Design” ci ricorda che il design più riuscito nasce dal piacere della creazione e dalla volontà di offrire esperienze che risvegliano la meraviglia in chi le vive.