Security paradox
“Security Paradox”, 2024, Plastica, Metallo, Vetro, 25x20x8cm, Luca Ronchi, Collezione Privata.
“Security Paradox” è una scultura readymade che esplora il tema della sorveglianza e della sicurezza nella società contemporanea. L’opera combina elementi di un’arma da fuoco con quelli di una telecamera di sorveglianza CCTV, creando un oggetto ibrido che suscita riflessioni su temi di controllo e potere.
L’elemento scultoreo simboleggia il “paradosso della sicurezza”, evidenziando come la presenza massiccia di sistemi di sorveglianza, sebbene concepita per garantire sicurezza, possa in realtà diventare uno strumento di oppressione e minaccia. Questo è particolarmente evidente in contesti come quello cinese, dove la sorveglianza estrema è utilizzata non solo per proteggere, ma anche per controllare e limitare le libertà personali. La scelta del readymade sottolinea l’assurdità della trasformazione di oggetti quotidiani in strumenti di potere e sorveglianza.
L’opera invita a una riflessione critica sulla linea sottile tra protezione e controllo, suggerendo che l’eccessiva ricerca di sicurezza possa paradossalmente mettere in pericolo chi non è allineato con le idee di chi detiene il potere. Attraverso “Security Paradox,” l’artista commenta il rischio di vivere in una società in cui la sicurezza è utilizzata come pretesto per giustificare la repressione e la perdita di libertà individuali.